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Veronica filiforme

Veronica filiformis

A colpo d’occhio
Fusticino prima strisciante quindi ascendente, radicante ai nodi. Le foglie, più o meno circolari, sono relativamente piccole in rapporto ai fiori (≠ dalle altre specie di veronica). Forma delle chiazze/dei focolai. Fiorisce da inizio a fine primavera.

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In sintesi

Valore foraggero
Nullo. La si considera una malerba, anche perché emana sentore di muffa, per cui il bestiame al pascolo la consuma a malapena. Una volta insediatasi, può diventare addirittura dominante.

Esigenze pedoclimatiche e diffusione
Dal fondovalle fino al piano montano, in stazioni da fresche a umide e ricche di elementi nutritivi. Si diffonde facilmente nelle lacune della cotica erbosa di prati e pascoli costantemente sovrasfruttati, come pure nei prati ornamentali privi di graminacee tappezzanti. Il suo apparato radicale finemente ramificato e superficiale le consente una propagazione veloce, atta a formare un fitto tappeto infeltrito. Specie indicatrice di sovrasfruttamento.
Pianta tappabuchi molto concorrenziale, per esempio a seguito di danni causati dai campagnoli.

Gestione e modifica della cotica erbosa
Ridurre la frequenza degli sfalci, traseminare con miscele contenenti graminacee foraggere tappezzanti adatte alla stazione, quindi gestire la superficie prativa in modo polivalente ed equilibrato.

Particolarità
Originaria delle zone di montagna dell’Asia sud-occidentale, la veronica filiforme è giunta in Europa centrale come pianta ornamentale. Da circa 100 anni si sta diffondendo sulle cotiche erbose lacunose del nostro paese.


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