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Ranuncolo a foglie d’aconito

Ranunculus aconitifolius

In sintesi

  • Valore foraggero da scarso a nullo. Leggermente tossico allo stato fresco. Specie invasiva e molto concorrenziale nei confronti delle buone foraggere, specialmente se graminacee, che non riescono né a insediarsi né a svilupparsi come auspicato.
  • Lo si limita con uno sfalcio primaverile molto precoce, in modo da impedirne la disseminazione e ridurne le riserve radicali.
  • Indice di suoli ricchi di elementi nutritivi, da umidi a periodicamente inondati, situati a quote elevate e falciati piuttosto tardivamente.

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In dettaglio

Morfologia e habitus

  • Raggiunge 30 – 60 cm d’altezza. Fusto eretto, con ramificazioni estese provviste di numerosi fiori terminali (ogni ramificazione porta un singolo fiore).
  • Foglie basali lungamente picciolate, generalmente di forma pentagonale con lamina profondamente incisa (fino alla nervatura centrale) in 3 – 7 (normalmente 5) lobi (foglia palmatosetta). Ogni lobo ha margini irregolarmente seghettati. Le foglie caulinari hanno la stessa forma di quelle basali, ma sono sessili.
  • Fiori con petali bianchi e sepali caratterizzati esternamente da sfumature rossastre o bluastre. Fiorisce principalmente in primavera.
  • Apparato radicale provvisto di rizoma corto e ispessito, da cui si dipartono numerose radici.

Longevità e sviluppo

  • Perenne.
  • Si propaga principalmente tramite disseminazione.

Esigenze pedoclimatiche e diffusione

  • Diffuso nei piani montano e alpino, su stazioni umide, fredde, temporaneamente inondate e ricche di elementi nutritivi. Presente nelle depressioni del suolo, laddove si accumulano elementi nutritivi.
  • Solitamente presente su superfici prative falciate o pascolate tardivamente: dal prato ad avena bionda e al pascolo a coda di cane umidi fino al prato a calta palustre. Lo si trova anche nelle aree di stazionamento del bestiame, mentre è presente solo occasionalmente nel pascolo a leontodi.

Gestione e modifica della cotica erbosa

  • Lo si limita falciando molto precocemente in primavera e, nel limite del possibile, allontanando i resti vegetali dalla parcella. Questo intervento ne impedisce la disseminazione e ne riduce le riserve radicali, indebolendo il rizoma e, di conseguenza, l’intera pianta.
  • Lo sfalcio va eseguito molto presto anche per non indebolire le graminacee, non ancora ripartite dopo l’inverno.
  • Diserbare chimicamente non è solitamente necessario.

Valore foraggero

  • Da scarso a nullo.
  • Si sviluppa precocemente durante il periodo vegetativo, risultando molto concorrenziale: le sue grandi foglie coprono e ombreggiano interamente il suolo, soppiantando così le buone foraggere, graminacee in primis.
  • Produce poca sostanza secca ed è soggetto a perdite meccaniche elevate durante la fienagione.
  • Diversamente da altre specie di ranuncolo, contiene solo quantità minime di ranuncolina (tossica per il bestiame), non problematiche per l’alimentazione del bestiame.

Valore ecologico

  • Talvolta, viene attaccato da specifiche specie di coleotteri defogliatori che lo distruggono quasi completamente.

Informazioni aggiuntive

Scheda tecnica APF-AGRIDEA 6.4.4 Ranuncoli