Pabbio rossastro (panighett)
Setaria pumila
A colpo d’occhio
- Pianta annuale, di colore grigio-verde e con fusti alti 10-40 (> 50) cm.
- Ligula sostituita da una corona di peli.
- Foglie larghe 5-15 cm, scabre su entrambe le facce e a pelosità rada (presenza di lunghi peli patenti su tutta la larghezza della lamina fogliare). Margine fogliare fondamentalmente liscio (solo finemente dentellato).
- Infiorescenza costituita da una pannocchia spiciforme cilindrica e compatta, che può raggiungere 10 cm di lunghezza e 1 cm di spessore.
- La spigatura si svolge principalmente tra metà giugno e fine agosto.
- Spighette intercalate da setole lunghe, scabre, giallo-rossicce e dotate di dentelli rivolti verso l’alto (l’infiorescenza risulta ruvida se sfiorata dall’alto verso il basso).
In sintesi
Valore foraggero
- Malerba annuale di scarso valore foraggero, dannosa per la salute del bestiame e invasiva (pianta tappabuchi).
- Durante estati calde e siccitose, può dar luogo a infestazioni massicce.
- Evitato dal bestiame, sia allo stato fresco sia una volta essiccato, in quanto cagiona ferite a labbra e palato.
Esigenze pedoclimatiche e diffusione
Infestante tipica dei campi, il pabbio rossastro trova condizioni ideali di sviluppo in stazioni a clima mite e prevalentemente siccitose, quali: suoli superficiali, zone ruderali e bordi di strade e sentieri situati a basse quote.
A sud delle Alpi, infesta comunemente anche i prati e i pascoli permanenti delle zone pianeggianti e collinari. Il recente aumento delle temperature, riscontrato a livello planetario, ne ha ampliato l’areale di diffusione, tanto che, sia i foraggicoltori delle nostre montagne sia quelli d’Oltralpe, hanno iniziato a preoccuparsi seriamente.
Il pabbio rossastro si diffonde unicamente tramite semi. Possibili vie di propagazione sono: l’uso comune di macchinari per la fienagione, il transito di autocaricatori per foraggio prativo, l’acquisto di fieno o paglia contaminati e lo spargimento dei resti di foraggio tramite letamazione.
Gestione e modifica della cotica erbosa
Per contrastare il pabbio rossastro bisogna mantenere una cotica erbosa fitta e resistente al calpestio, evitando la formazione di lacune, specialmente in l’estate, quando la competizione tra buone foraggere e infestanti è massima. Di seguito alcune proposte pratiche:
- aumentare l’altezza di sfalcio a circa 8 cm da terra; sfalci più bassi favoriscono la formazione di lacune, avvantaggiando il pabbio;
- favorire le buone graminacee foraggere: lasciare disseminare i prati da sfalcio, traseminare graminacee tolleranti la siccità (erba mazzolina, festuca arundinacea), traseminare i pascoli con graminacee tappezzanti e introdurre il pascolo primaverile precoce;
- durante periodi caldi e siccitosi, evitare sfalci e liquamazioni;
- distribuire liquame ben diluito;
- insilare foraggio sufficientemente umido, in modo da favorire la fermentazione lattica (lo sviluppo di acidità riduce la germinabilità dei semi di tutti i panici estivi).
Particolarità
Il pabbio comune (Setaria viridis) è una specie affine al pabbio rossastro, da cui si distingue per la colorazione verde più chiara dell’intera pianta. eAPF non fa distinzione fra le due specie, perché praticamente identiche dal punto di vista agronomico e problematico. Anche la strategia di contenimento è analoga per entrambe le specie.
Informazioni aggiuntive
► Scheda tecnica APF-AGRIDEA 6.3.2 Panici estivi
► Controllo della setaria (video APF)