PT e rotazione colturale

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Prati temporanei e rotazione colturale

Produzione di foraggio

Da sempre, lo scopo principale di prati temporanei ed erbai intercalari è fornire quantità elevate di foraggi grezzi appetibili e di ottima qualità, in modo economico, efficiente ed ecologicamente sostenibile. Per centrare questi obiettivi ambiziosi, è imperativo basarsi su una miscela foraggera di qualità e adatta all’occasione, nonché seminarla e gestirla in modo professionale.

Multifunzionalità

Oltre a fungere da base foraggera per gli erbivori domestici allevati nelle aziende a vocazione mista, l’inserimento di prati temporanei ed erbai intercalari nella rotazione colturale ha effetti positivi sul suolo e favorisce lo sviluppo delle colture erbacee da pieno campo. La piena manifestazione di questi effetti benefici richiede che la durata del prato sia almeno di due anni e che la sua composizione botanica contenga una buona percentuale di graminacee. Nel dettaglio, prati temporanei ed erbai intercalari:

  • migliorano e stabilizzano la struttura glomerulare del suolo, formando una rete di radici fitta e profonda, ricoprendolo e proteggendolo senza soluzione di continuità, nonché favorendone l’attività biologica,
  • mantengono o aumentano il tasso di humus stabile del suolo, grazie agli elevati apporti di sostanza organica (massa radicale delle foraggere, perdite meccaniche durante la fienagione, letame, compost, ecc.) e all’assenza di lavorazioni; tutto ciò fa sì che il suolo investito a prato temporaneo pluriennale funga da importante serbatoio di carbonio,
  • riducono l’erosione e il dilavamento dei nitrati, grazie alla copertura continua del suolo e alla fitta rete di radici prodotta,
  • riducono la pressione delle malerbe tipicamente presenti delle colture erbacee da pieno campo, grazie alla concorrenzialità delle piante foraggere e al regime di sfalcio e/o pascolo a cui sono sottoposti,
  • creano un ambiente sfavorevole e concorrenziale per molte malattie (mal del piede dei cereali) e numerosi parassiti (nematode a cisti della barbabietola), che affliggono i seminativi,
  • forniscono alla coltura successiva un’interessante quantità di elementi minerali (N, P, K), che si liberano alla distruzione del prato (l'aratura di una miscela di erba e trifoglio di tre anni libera 30 - 40 kg di N/ha potenzialmente valorizzabili dalla coltura successiva); questo aspetto è molto utile e apprezzato dagli agricoltori, soprattutto se dediti all’agricoltura biologica.

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