Criteri di scelta

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Condizioni pedoclimatiche locali

La presenza di condizioni più o meno favorevoli allo sviluppo dei logli in una determinata stazione è tanto più rilevante quanto più lunga è la vita utile della miscela, perché determina le possibilità del loglio inglese di affermarsi stabilmente come graminacea di riferimento della composizione botanica, fermo restando che si pratichi una gestione a lui congeniale.
Le miscele standard si suddividono tra miscele adatte a condizioni favorevoli allo sviluppo dei logli e miscele più rustiche, maggiormente adatte a stazioni dove i logli fanno fatica o non ce la fanno del tutto. Il numero di miscele dei due gruppi è simile.

Per saperne di più  ►  Paragrafo Condizioni più o meno favorevoli allo sviluppo dei logli

Condizioni molto favorevoli allo sviluppo dei logli

  • In zone con clima mite ed esposizione favorevole (sole), fino a 900-1’000 m s.l.m.
  • In zone con clima più rigido e con esposizione sfavorevole, fino a 700-800 m s.l.m.
  • Precipitazioni annue sufficienti e ben ripartite (almeno 1’000 mm/anno) e suoli da freschi a umidi, ma comunque normalmente permeabili.
  • Intervalli di gelo brevi e piuttosto rari, nonché periodo d’innevamento corto.
  • Dotazione di elementi nutritivi (P-K-Mg) consona alle esigenze dei prati intensivi e distribuzioni regolari di concimi azotati a rapido effetto (soprattutto sotto forma di liquami e nitrato ammonico).

In presenza di condizioni così favorevoli alla foraggicoltura, conviene orientarsi su miscele a base di logli e trifoglio bianco (meglio se prive di erba mazzolina). La scelta finale tra queste miscele polivalenti va poi affinata in funzione della durata, dell’intensità di gestione e del tipo di utilizzazione previsti.

Condizioni parzialmente favorevoli allo sviluppo dei logli

Rispetto alle condizioni ideali appena descritte, qui l’effetto limitante riguarda soprattutto la disponibilità idrica.

  • Precipitazioni annue minori di 1’000 mm/anno o mal ripartite che, unite alla presenza di suoli leggeri e/o superficiali, favoriscono il ripetersi di periodi siccitosi.

In questi casi, bisogna ridurre i danni causati dalla potenziale siccità diversificando le tipologie di miscele. Nelle parcelle più a rischio conviene far capo a miscele contenenti leguminose a radicamento profondo, quali le miscele triennali standard di tipo «M», «L» o «E», e a miscele basate su graminacee tolleranti la siccità, come erba mazzolina e festuca arundinacea a foglie tenere e sottili. Le miscele «G» o «G*» vanno riservate agli appezzamenti con disponibilità idrica più favorevole.

Condizioni sfavorevoli allo sviluppo dei logli

In queste situazioni, più fattori non soddisfano le esigenze dei logli.

  • La parcella si trova a una quota eccessiva ed è soggetta a clima rude e periodi d’innevamento prolungati.
  • La zona è sottoposta a ricorrenti e severi periodi di siccità (precipitazioni irregolari e inferiori a 900 mm/anno) oppure è decisamente troppo umida (più di 1'500 mm di pioggia all’anno) e l’acqua ristagna spesso nel suolo.
  • Il suolo è troppo povero di elementi nutritivi oppure appare sovraconcimato.

Qui, conviene preferire miscele prive di logli. La scelta è ampia e va fatta in funzione della disponibilità idrica della stazione (da molto siccitosa a molto umida) e della sua quota. In caso di siccità, anche in questo caso, le leguminose a radice profonda possono risultare interessanti. Le principali graminacee di riferimento che entrano in linea di conto in questi casi sono: erba mazzolina e festuca arundinacea a foglie tenere e sottili (siccità), coda di volpe (freddo e umidità) e poa dei prati (freddo). Come sempre, una volta sistemate le cose dal punto di vista pedoclimatico, vanno debitamente considerati anche gli altri criteri di scelta.

Ulteriori parametri pedoclimatici

L’erba medica (miscele «L») e la lupinella (miscele «E») prosperano su suoli permeabili e non troppo acidi.
In caso d’impiego di miscele graminacee-erba medica, è opportuno inoculare la semente con specifici batteri azotofissatori se il pH del suolo è inferiore a 6,5 o qualora l’erba medica non sia stata coltivata almeno una volta negli ultimi cinque anni. Sul mercato sono facilmente reperibili miscele con erba medica già inoculata e pronta all’uso.

  Nota bene

  • La semente inoculata non va mai esposta ai raggi diretti del sole. In caso si acquisti l’inoculo separatamente e si proceda poi con l’inoculazione in azienda, la semina deve avvenire entro le successive 48 ore. L’inoculo va sempre conservato in un luogo fresco.

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