Caratteristiche specifiche

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Spondiglio comune

Heracleum sphondylium

In sintesi

  • Lo si considera una buona foraggera purché rimanga al di sotto del 10% della cotica erbosa e lo si foraggi, fresco o insilato che sia, sufficientemente giovane. Quando diventa troppo abbondante oppure lo si affiena troppo tardi, il contenuto nutritivo cala drasticamente e le perdite meccaniche durante la fienagione aumentano significativamente.
  • Se abbondante, genera una cotica erbosa lacunosa e poco portante.
  • Indice di sovraconcimazione azotata (liquami), sovente abbinata a un numero di sfalci insufficiente.
  • Si controlla abbastanza facilmente introducendo un pascolo primaverile precoce (eventualmente supportato da trasemine) e riequilibrando il rapporto tra sfruttamento e concimazione, in funzione delle condizioni pedoclimatiche locali.

Immagini


In dettaglio

Morfologia e habitus

  • Raggiunge 50 – 150 cm d’altezza. Fusti eretti, robusti (Ø basale > 5mm), ramificati, angolosi, scabri e ricoperti da peli corti e radi.
  • Foglie grandi, polimorfe, glabrescenti oppure ricoperte su entrambi i lati (soprattutto su quello inferiore) da peli corti e rigidi (≠ da cerfoglio comune e cerfoglio irsuto). Piccioli fogliari guainanti il fusto.
  • Foglie basali e caulinari inferiori lunghe fino a 35 cm, pennate, costituite da 3 – 7 foglioline picciolate e con lamina fogliare ovale-allargata (≠ da cerfoglio comune e cerfoglio irsuto), marcatamente lobata o setta, con margine irregolarmente dentato. La forma delle foglioline (lobi) ricorda l’impronta lasciata da un orso, caratteristica alla quale risale l’origine di uno dei suoi nomi comuni, ovvero zampa d’orso.
  • Se sfregate tra le dita, le foglie emanano un leggero sentore di finocchio/anice (≠ da cerfoglio irsuto e cerfoglio comune).
  • I fiori sono quasi sempre bianchi (raramente rosati). La fioritura si svolge tra la fine della primavera e l’estate, solitamente durante la ricrescita successiva al primo sfalcio (≠ dal cerfoglio comune).
  • Apparato radicale costituito da un grosso fittone rizomatoso, ramificato e provvisto di abbondanti radici laterali, in grado di scendere fino a un paio di metri di profondità. Questa conformazione fa sì che lo spondiglio comune tolleri bene la siccità.

Longevità e sviluppo

  • Da bienne a perenne.

Esigenze pedoclimatiche e diffusione

  • Dal fondovalle al piano alpino. Molto resistente. Tipicamente presente, laddove i logli fanno fatica a svilupparsi o non ce la fanno del tutto e, contemporaneamente, mancano graminacee tappezzanti adatte ad essere gestite intensivamente.
  • Nei prati da sfalcio eccessivamente concimati con azoto (liquami) rispetto all’intensità di sfruttamento (sfalci) e alle potenzialità agronomiche locali (sfruttamento da medio a poco intensivo).
  • Capace di diventare dominante su stazioni calde e siccitose così come fresche e umide.
  • Assente dai pascoli.

Gestione e modifica della cotica erbosa

  • Il calpestio del bestiame al pascolo (in presenza di pendenze marcate, conviene orientarsi su piccoli ruminanti o razze bovine leggere) consente di contenerlo con successo.
  • La soluzione migliore è quella di praticare il pascolo primaverile precoce, abbinandolo a trasemine da eseguirsi con miscele adeguate alle condizioni stazionali e gestionali (vanno preferite specie di graminacee tappezzanti).
  • Le misure di ripristino hanno un effetto duraturo solo se la concimazione azotata (liquami) si riduce in modo da riequilibrare il rapporto tra sfruttamento e concimazione, in funzione delle condizioni pedoclimatiche locali.

Valore foraggero

  • Le foglie giovani sono pregiate, in quanto digeribili e ricche di energia, proteine ed elementi minerali. Lignificano, però, molto rapidamente e si sbriciolano durante la fienagione (perdite meccaniche elevate).
  • I fusti sono coriacei e difficili da essiccare, quindi indesiderati.
  • Se rimane al di sotto del 10% della cotica erbosa e lo si falcia sufficientemente giovane, si presta bene sia ad essere foraggiato fresco in stalla sia ad essere insilato.
  • Essendo fortemente concorrenziale, sottrae spazio ad altre piante foraggere pregiate, lasciando una cotica erbosa lacunosa e poco portante, con conseguente riduzione della produzione di foraggio.

Valore ecologico

  • Fonte alimentare per le andrene.

Particolarità

  • I giovani germogli si consumano sia crudi (in insalata) sia cotti (zuppe o minestre). È considerato uno stimolante afrodisiaco.

Informazioni aggiuntive

Scheda informativa riferita a tre sottospecie: H. sphondylium, H. elegans e H. alpinum.

 

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