Genziana maggiore
Gentiana lutea
In sintesi
- Priva di valore foraggero, poiché non consumata dal bestiame al pascolo.
- Presente soprattutto in pascoli estensivi e poco intensivi, nonché su prati da sfalcio poco produttivi dei piani montano e subalpino. Cresce solo su suoli calcarei.
- Vanta una lunga tradizione per quanto riguarda l’utilizzo delle sue radici a scopo medicinale e voluttuario (liquore a base di genziana, tinture). Questa pratica è ancor oggi diffusa in varie regioni europee.
In dettaglio
Morfologia e habitus
- Raggiunge 50 – 120 cm d’altezza. Fusto eretto, non ramificato, cilindrico e robusto. Infiorescenza apicale, suddivisa in più piani, dove i fiori si riuniscono all’ascella di due foglie opposte che ricordano una coppa.
- Foglie caulinari superiori sessili, brevemente picciolate quelle inferiori. Per il resto molto simili: ampie e lanceolate, lunghe fino a 25 cm, con 5 – 7 nervature longitudinali molto evidenti che convergono all’apice. Glabre e di colore grigio verde.
- Foglie opposte (≠ dal veratro bianco).
- Fiori di colore giallo-oro. Fioritura estiva.
- Apparato radicale costituito da radici tuberizzate, lunghe e robuste, scure all’esterno e gialle all’interno, che non si approfondiscono eccessivamente (max 150 cm di profondità).
Longevità e sviluppo
- Perenne.
Esigenze pedoclimatiche e diffusione
- Dal piano montano a quello alpino intermedio, su suoli da freschi a siccitosi. Indice di suoli calcarei, tipici dell’arco giurassiano.
- Solitamente presente in prati montani poco produttivi, estensivi e poco intensivi, nonché nel pascolo a coda di cane sottosfruttato. Praticamente assente dai prati da sfalcio veri e propri.
Gestione e modifica della cotica erbosa
- La lotta diretta si giustifica solo in rari casi, dove se ne riscontra una forte presenza. Per limitarla, è sufficiente falciarla allo stadio di bottoni fiorali e pulire il pascolo con regolarità, in modo da non lasciarla disseminare.
- Laddove le radici di genziana si raccolgono e lavorano per uso commerciale, si controllano e curano le piante per anni, finché le radici non raggiungono l’età e il peso desiderati. In questi casi, l’estirpazione funge anche da misura di contenimento.
Valore foraggero
- Priva di valore foraggero, poiché non consumata dal bestiame al pascolo.
- In condizioni favorevoli, su pascoli o prati da sfalcio estensivi può diffondersi eccessivamente, sottraendo spazio alle buone foraggere e riducendo la resa in sostanza secca.
Particolarità
- Proprietà medicinali: la radice contiene sostanze amare, zuccheri e tannini. Piante di oltre 10 anni d’età possono avere radici pesanti alcuni chili, da cui è possibile estrarre prodotti farmaceutici e produrre tisane benefiche e il noto liquore a base di genziana.
- Attenzione a non confondere la genziana maggiore con il veratro bianco, il cui apparato radicale è molto tossico, fintantoché mortale!
Informazioni aggiuntive
► Scheda tecnica APF-AGRIDEA 6.4.2 Veratro bianco
Scheda informativa riferita a: G. lutea, G. punctata, G. purpurea e G. asclepiadea.