Sfruttamento/concimazione

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Trasformare un prato temporaneo in una superficie prativa permanente

Se si decide di trasformare un prato temporaneo in un prato o in un pascolo permanente, bisogna pianificare la gestione del prato temporaneo fin dall’inizio.

Attenzione

Senza un’accurata programmazione, qualsiasi tentativo volto a prolungare la vita di un prato temporaneo oltre la sua durata naturale è votato all’insuccesso. La composizione botanica si deteriora con conseguente drastico calo di resa e qualità del foraggio.

Procedimento

Il primo passo da fare è individuare il tipo di prato o di pascolo permanente che meglio si adatta alle condizioni pedoclimatiche locali e alla gestione che si desidera praticare. Per saperne di più  ►  Capitoli Conoscere le piante di prati e pascoli e Tipi di prato.
Una volta presa questa decisione, si sceglie la miscela ritenuta idonea e la si gestisce, fin dall’inizio, per centrare l’obiettivo.


Scelta della miscela

La miscela si seleziona sulla base degli usuali quattro criteri di scelta principali: durata, valorizzazione del foraggio, condizioni pedoclimatiche locali e intensità di gestione. Ciò che cambia rispetto alla procedura di scelta classica è la loro ponderazione.

In linea di massima, le sole miscele che si prestano ad essere trasformate in prato o pascolo permanente sono quelle di lunga durata («G*»). L’unica eccezione è rappresentata dalla Mst 240, destinata a perpetuare il prato a loglio italico. Quest'ultimo tipo di prato rimane stabile unicamente nelle zone favorevoli allo sviluppo dei logli, situate dal fondovalle al piano collinare della Svizzera centrale e orientale.
Tra le miscele di lunga durata, si preselezionano, quindi, quelle che si adattano alle condizioni ambientali locali, per poi affinare la scelta in funzione di come si vuole valorizzare il foraggio.

A questo punto, non resta che seminare e gestire il prato in modo da favorire al massimo le graminacee principali presenti nella miscela, con un occhio di riguardo verso le esigenze del futuro tipo di prato o di pascolo.

Si distinguono quattro situazioni diverse.

Tipo di prato desiderato: prato a loglio italico

Condizioni pedoclimatiche.
Zone molto favorevoli allo sviluppo dei logli (zone tipicamente presenti dal fondovalle al piano collinare della Svizzera centrale e orientale).

Tipo e intensità di sfruttamento.
Sfalcio intensivo. Pascolo da evitare.

Miscele.
Mst 240
o Mst 240 CH

Misure specifiche.
Almeno una volta ogni 2 anni, bisogna lasciare disseminare il loglio italico (sfalcio tardivo ed essiccazione al suolo durante la seconda o la terza ricrescita), per assicurarne la sopravvivenza.

Tipo di prato desiderato: prato-pascolo a loglio inglese e poa dei prati

Condizioni pedoclimatiche.
Zone favorevoli allo sviluppo dei logli (dal fondovalle al piano collinare) fino a circa 900 m s.l.m.

Tipo e intensità di sfruttamento.
Sfruttamento frequente, di tipo polivalente (sfalcio-pascolo) oppure basato sul pascolo. Nelle zone favorevoli allo sviluppo dei logli è possibile affidarsi quasi esclusivamente allo sfalcio.

Miscele.
Mst 440
e Mst 440 AR (per la gestione a prato-pascolo)
Mst 460 e Mst 480 (per la gestione a pascolo permanente)

Misure specifiche.
È necessario iniziare il pascolo già durante l’anno di semina, purché le condizioni pedoclimatiche siano favorevoli.

Tipo di prato desiderato: prato a erba mazzolina

Condizioni pedoclimatiche.
Zone poco o per nulla favorevoli allo sviluppo dei logli, né troppo umide né troppo ombreggiate.

Tipo e intensità di sfruttamento.
Principalmente sfalcio mediamente intensivo. Pascolo saltuario e solo in presenza di condizioni favorevoli.

Miscele.
Mst 430

Misure specifiche.
Una volta ogni 2-3 anni, bisogna lasciare disseminare l’erba mazzolina (primo sfalcio tardivo ed essiccazione al suolo durante il mese di giugno), per assicurarne la sopravvivenza.

Tipo di prato desiderato: prato a coda di volpe

Condizioni pedoclimatiche.
Zone poco o per nulla favorevoli allo sviluppo dei logli. Clima fresco, zone ombreggiate e lunghi periodi d’innevamento. Suolo per lo più pesante e umido, nonché ben dotato di elementi nutritivi.

Tipo e intensità di sfruttamento.
Principalmente sfalcio intensivo. Pascolo saltuario e solo a partire dalla seconda ricrescita.

Miscele.
Mst 444

Misure specifiche.
Prima utilizzazione a partire da fine aprile – inizio maggio per garantire una sufficiente qualità foraggera. La coda di volpe si propaga per lo più tramite brevi stoloni e, in linea di principio, non necessita di disseminare con regolarità.

Epoca e tecnica di semina

È essenziale che la semina sia coronata da pieno successo. Perciò, a seconda delle situazioni, si sceglieranno l’epoca e la tecnica di semina meno rischiose.

  • A nord delle Alpi si consiglia la semina primaverile a spaglio.
  • A sud delle Alpi conviene seminare, sempre a spaglio, ma in tarda estate, contando sull’umidità autunnale.

 

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