Fattori chiave di successo
Affinché la trasemina riesca vanno soddisfatti svariati criteri, tra cui risultano essenziali: garantire condizioni ottimali di germinazione e favorire al massimo lo sviluppo delle plantule, senza che subiscano eccessiva concorrenza da parte della vegetazione presente. Non bisogna, infatti, dimenticare che le specie traseminate, per potersi affermare, devono superare ostacoli maggiori rispetto a quelli che incontrano quando si semina un nuovo prato su un letto di semina ben preparato e privo di piante concorrenti.
Presupposti favorevoli
- Cotica erbosa lacunosa.
- Presenza di spazi privi di vegetazione (suolo nudo!) e assenza di piante tappezzanti e/o di zone infeltrite.
- In primavera, manto erboso a inizio risveglio vegetativo o appena falciato/pascolato (erba bassa!).
- Suolo umido, sciolto e sufficientemente riscaldato, così da favorire la rapida germinazione dei semi e prevenire l’essiccazione delle plantule.
- Elevata probabilità che si verifichino precipitazioni imminenti.
Presupposti sfavorevoli
- Mancano spazi privi di vegetazione tra le buone foraggere, perché questi ultimi sono occupati da graminacee di scarsa qualità (poa comune, poa annua, agrostide stolonifera, ecc.), tappezzati da altre erbe stolonifere, ricche di foglie e di bassa qualità, colonizzati da malerbe vere e proprie (veronica filiforme) oppure ricoperti di muschio:
⇒ in queste condizioni, la trasemina non ha nessuna possibilità di riuscita, perché i semi non entrano in diretto contatto con le particelle di terra e la concorrenza della vecchia cotica è insostenibile. - Erba troppo alta e/o in piena crescita.
- Suolo troppo asciutto, troppo compatto e/o troppo freddo.
- Nessun periodo piovoso in vista; tempo caldo e ventoso.
A seconda della situazione, è possibile ridurre/eliminare l’effetto di alcuni fattori che rischiano di compromettere il buon esito della trasemina, applicando determinate tecniche/utilizzando appositi macchinari.
Per saperne di più ► «Procedura consigliata».